(¯`°.Gotthard from Switzerland.°´¯)

Articolo Bio nel Fanclub-Libero di Brenno Brugnoli, La Storia di Gotthard da 1987 fino 1997

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Sweetdevil76
view post Posted on 5/4/2007, 08:49




La Storia di Gotthard da 1987 fino 1997
Articolo Bio nel Fanclub-Libero die Brenno Brugnoli, Giuly Vananti, Paolo Zanda (King of Ruspiro), e la famiglia dei Gotthard-figli.

Leo inizia molto presto a fare musica, già in quinta elementare passava parecchio del suo tempo con la sua chitarra e il suo piccolo ampli; la sua arma migliore è sempre stata la perseveranza e la voglia di riuscire. Anche se il desiderio di vivere di musica era già nei suoi pensieri, si dedicò con impegno al conseguimento del diploma di elettricista; questo appunto l'ho voluto fare per i giovanissimi che vogliono dedicarsi alla musica, é importante avere in mano un diploma! (Piccola curiosità: anche George Harrison, chitarrista dei Beatles faceva l'elettricista!). Dopo qualche esperienza con piccolo gruppetti quali i Dynamics e il "Rock Sirs", con i quali incise un 45 giri, trovò la prima formazione importante, i "Gipsy". La band era composta da ottimi musicisti, oltre a Leo alla chitarra, Lutz Warsitz al basso, Fabian Rose-Pesciallo alla batteria, Corrado Cavarra alla chitarra ritmica e Danny Lee alla voce; quest'ultimi due sono tutt'ora preziosissimi membri e collaboratori della "Gotthard-family". Con questa formazione inizio a fare cose interessanti, si ricordano le loro esibizioni sia per la qualità musicale che per la simpatira del loro show, Danny era agitatissimo e colorava le serate con trovate davvero divertenti, un po' alla David Lee Roth.

Sospendiamo per un attimo il capitolo Leo per parlare di Steve Lee. Anche lui prima di dedicarsi esclusivamente alla musica, consegui il diploma di orefice; questa professione gli dava molte soddisfazioni tnt'è che ancora adesso, quando trova il tempo, si diverta a creare qualche gioiello. E disponibile un anello chiamato "Mr. G" che è stato disegnato e viene "fabbricato" del nostro Steve, interamente in argento, a chi fosse interessato dico solo che ci vuole qualche settimana di tempo per la realizzazione (il prezzo è di frs. 98.-).

Ricordo Steve dal primo e storico Open-Air di Lamone nel 1985 organzato dalla C.O.O.L promotion, dall'amico Tiziano Giannini. Abbastanza curioso il fatto che a quei tempi suonava la batteria in un ottimo gruppo di quel periode, i "Trouble". Alla voce c'era Flavio H., alla chitarra Kiko Berta (fondatore dei K-Sound), al basso Maurice Pedretti, alle tastiere un'altro personaggio che ritroveremo ancora nella storia dei "Gotthard", ossia Nello Otupacca, mentre alla batteria c'era appunto Steve Lee.

Se devo essere sincero, Steve fu proprio quello che mi colpi di meno, la batteria la suonava piuttosto bene ma non aveva un "look" da musicista rock; capelli corti, faccia da bravo ragazzo, vestiva in modo normale ed era piottosto timido. Se mi avessero detto che un giorno sarebbe diventato uno dei migliori cantanti al mondo e che sarebbe stato competamente a proprio agio sopra un palco anche con davanti 10'000 persone o più, probabilmente, anzi sicuramente non ci avrei scommesso neanche il classico 5 centesimi. Vorrei anche annotare che già nel 1982 suonava la batteria nei "Cromo" con i quali incise un disco "Ticino musica vol.1" che comprendeva i loro brani "E allora", "Prova anche tu" e "A testa bassa", unitamente a brani degli "Oasi", "Oroc Flambe" e "Poca Fera Band". La formazione comprendeva: Gerard Garganico alle tastiere e voce, Guido Gagliano alla chitarra, Massimo Basso al basso e voce (scusate la ripetizione inevitabile).

1987

Con i "Trouble" incide un maxi 45 giri intitolato "Even". Visto che in America esisteva già una band con questo nome, per poter far uscire il disco furono costretti a cambiarlo, cosi nacquero i "Forsale". Se avrete il piacere di ascoltare questo lavoro, oltre alle sue rullate, vi sarà abbastanza facile sentiere già le vibrazioni delle sue corde vocali in alcune strofe, specialmente nel brano "Hold on".



1988
Agli inizi di quest'anno i "Forsale" escono con il 33 giri "Stranger in Town", con alcuni cambiamenti nella formazione. Abbandonata la batteria troviamo già Steve Lee dietro la microfono, Nello Otupacca sempre alle tastiere, Lutz Warsitz al basso, Johnny Frizzi alla batteria e Mauro "Lupo" Lupazzi alla chitarra. Per l'incisione dell'album viene chiamato a collabora anche Leo Leoni, grande amico di "Lupo" Lupazzi. La giusta occasione per approfondire l'amicizia con Steve Lee e scoprire di avere parecchie idee in comune...... Verso fine anno i "Forsale" si sciolgono, Leo e Steve uniscono le proprie forze e formano i "Krak".


1989
Già all'inizio di quest'anno è possibile vedere i "Krak" esibirsi dal vivo con Fabian Rose-Pesciallo alla batteria, Roger Rizzi al basso e Frank Fersino alla ritmica. Sul palco non c'è ancora la naturalezza necessaria, ma il power è notevole e i concerti lasciano il segno.... e durante prioprio quest'anno incontrano Don Marco Antognini, personaggio importante per i futuro dei "Gotthard", che incomincia ad investire qualche soldino per cercare di dare un po' per tutta la Svizzera. Si aggiungono diversi nuovi brani già molto vicini al futuro "Gotthard"-style: ad esempio "Downtown".


1990

Visto che le apparizioni dei "Krak" sono sempre più apprezzate e il sound migliora di concerto in concerto, si comincia a cercare una casa discografica disposta a lanciare la band e fare il grande passo. Nel frattempo Frand Fersino lascia il gruppo perché gli pmpegni "live" cominciano ad essere parecchi ed alcuni anche relativamente lontani: non se la sente di mollare tutto per tentare di campare con la musica! Anche il bassista Roger Rizzi lascia la band e viene sostituito da Marc Lynn, prelevato dai "China", gruppo Svizzero di buon successo oltre "Gotthard".

I "Krak" diventano sempre più professionali e alcune case discografiche cominciano ad interessarsi a loro grazie anche all'aiuto molto, anche se l'idea di Leo è ispirata ai fumetti ("Krak" significa una cosa che si rompe o meglio.... sfonda), in questo periodo negli Stati Uniti comincia purtroppo a circolare una nuova droga che porta lo stesso nome e che, anche se scritto differentemente, lo si pronuncia uguale. I nostri amici non vogliono avere un nome abbinabile ad un micidiale prodotto stupefacente, ed ecco nascere il nome "Gotthard"; l'idea è stata lanciata da Leo e dopo qualche giorno di grasse risale viene preso seriamente in considerazione e si revelerà davvero una mossa azzeccata! Questa scelta stà un po' a significare il desiderio di uscire dal Ticino e sboccare nel resto della Svizzera ed del mondo, proprio come quando si valica il passo del San Gottardo. Chi avrebbe mai immaginato che dall'altro versante avrebbero trovato perfino il Giappone? Nella seconda metà dell'anno arriva il tanto atteso contratto con una tra le più importanti case discografiche al mondo, la BMG Ariola.

1991
Agli inizi di quest'anno i "nostri" volano nella tanto sognrata, calda e amatissima California.... a Los Angeles per registrare quello che sarà il primo capitolo di una lunga storia, l'omonimo "Gotthard".
Con loro c'è anche Nello Otupacca che già negli ultimi concerti aveva aggiunto il suono delle sue tastiere al "Gotthard-sound" Nel frattempo avviene anche la separazione dal batterista Fabian Rose-Pesciallo. Sicuramente non per le sue qualità tecniche, ma piuttosto per quell'incompatibilià di carattere che puó capitare anche nella migliori famiglie. Ed ecco entrare in gioco Hena Habbegger che ha tutte le carte in regola per diventare l'indispensabile base ritmica della band. In pochissimo tempo entra in sintonia con il gruppo in tutto e per tutto!

1992
A febbraio esce il primo album dei nostri "figli della montagna", che entra subito nei primi posti delle classifiche svizzere e vi rimane per ben 15 settimane ottenendo il tanto sognato disco d'oro, il sogno diventa raltà. Dal Rock Café di Biasca parte "Energy Tour", che viaggerà a pieni giri per tutta la confederazione. Con i "Gotthard" altri due gruppi nazionali: i "Satrox" e gli "Smash Alley". Per dare il giusto sound alle apparazioni dal vivo si rende necessario l'aiuto di un secondo chitarrista. In studio, tutte le parti di chitarra vengono eseguite da Leo e sovrapposte in un secondo tempo, ma avendo solo due mani, ottenere lo stesso risultato dal vivo, è praticamente impossibile. Oltre a questo non ci sono le tastiere di Nello che non seguirà il tour. Viene cosi reclutato un "vecchio" amico ticinese, ovvero Theo Quadri, che son il suo talento contribuisce alla perfetta riuscita die una lunga serie di concerti.
Dopo aver raccolto ampi successi durante il tour svizzero si rientra in Ticino per una breve pausa, giutsto per ricaricare le batterie, poi si rparte per la Germania, con i "Victory" e per il resto dell'Europa con i "Magnum". Durante l'estate vengono chiamati come ospiti da Bryan Adams a Zurigo e partecipano a diversi Open Air e Festival in tutta Europa. Qualche giorno a casa e via per il tour promozionale in Giappone, terra che li accoglie alla grande!! Altra apparizione importante da ricordare al "Foundation Forum" di Los Angeles. Tra un 'impegno e l'alstro vengono anche realizzati due video clips dei brani "Hush" e "All I Care For", che vengono trasmessi su MTV, TV svizzera ed altri canali importanti.

1993
Continuano senza sosta gli pmpegni e le soddisfazioni. Vengono nominati al "World Music Award", una specie di premio "Oscar" per la musica internazionale. Ricevono il premio "The Golden Reel" consegnato dalla Ampex negli studi di Rete 3 e proseguono a vele spiegate con apparizioni promozionali e la partecipazione, sempre più richiesta, ad Open-Air e Concerti vari. Tra un'impegno e l'altro si inzia a gettare le basi per il nuovo album e verso metà estate si rparte per Los Angeles, sempre presso i Fortress Records Studios già utilizzati per l'album die debutto, per la registrazione del secondo album "Dial Hard".

1994
A fine gennaio esce i secondo capolavoro che in breve tempo raggiunge la prima posizione nelle hit parade svizzere e vi rimane per diverse settimane, oltre al disco d'oro arriva anche il platino e vi posso assicurare che raggiungere questo traguardo in svizzera è davvero un'impresa difficilissima!!!! Il Duro lavoro svolto dà ancora i suoi frutti...... Anche in Germania e Giappone entra in classifica tra le primissime posizioni. Il battello "Gotthard" viaggia a gonfie vele e oltre alle diverse apparizioni agli immancabili Open Air e festival vari, parte il tour in Svizzera, Germania, Giappone ed altre nazioni d'Europa.
Come sempre , il Ticino viene onorato con il concerto d'apertura del nuovo tour, la sera del 2 marzo all'Alcatraz di Riazzino. Questo concerto aperto dagli svedesi "It's Alive" resterà a lungo nella memoria dei numerosissimi presenti. Anche in questo caso viene chiamato und secondo chirattista, e anche questa volta si tratta di un ticinese: Igor Gianola, prelevato dagli "Sleek" che con la sua pregevole tecnica da la giusta compattezza al sound di questo nuovo tour. Altre apparizioni degne di nota sono: il Festival Jazz di Montreux", "Live aus dem Alabama" a Monaco, "Udo Juergens anniversary show" a insbruck e per finire il colossale festival "Rock am Ring & Riem".

1995
Dopo le soddisfazioni avute con "Dial Hard" è ora di preparare i brani per un nuovo album e siccome il desiderio die migliorare è d'obbligo bisogna lavorare sodo e dopo qualche mese di preparazioni si riparte per Los Angeles dove i "nostri" registrerano quello che sarà poi "G." nei mitici A&M studios. Terza freccia scagliata dritta al centro del bersaglio, e i "Gotthard" si rivelano meglio di Robin Hood e non sbagliano un colpo, anche se migliorare diventa sempre più difficile, riescono sempre a fare un passo in avanti. Forse per essere più coerente dovrei dire che si rivelano meglio di Giuglielmo Tell e che non sbagliano una mela!...... lascio scegliere a voi! Il disco entra anche nei Top 50 della Euro Hit Parade, una classifica che viene calcolata in base alla media delle vendite in tutte le nazioni Europee e riuscire ad entrarci è davvero difficilissimo. Come assaggio del nuovo prodotto, il singolo "Father is that enough?" entra nelle hit parade dopo neanche una settimana dall'uscita. Viene anche inserito nella colonna sonora del film "Frankie", programmato dalle TV Tedesche, austriache e svizzero-tedesche.

1996
Viene lanciato l'album "G." che, come "tradizione" raggiunge il disco d'oro e pure il platino in tempo record. Con il disco ancora "caldo" parte il tour europeo con visita agli amici giapponesi. Anche in questo caso l'onore di aprire le danze è riservato al nostro Ticino e la sera del 15 marzo all'Espocentro die Bellinzona si celebra questa primizia in una cornice di gente veramente svalorditiva alle nostre latitudini. I tisinesi, solitamente "freddi" in questo genere di avvenimenti, non riescono a resistere a questo nuovo show ed al potente sound, anche perché Steve riesce a coinvolgere il pubblico in modo davvero straordinario. Il concerto viene aperto dai danesi "Royal Hunt" che vengono accolti molto bene dai moltissimi presenti. A circa metà concerto arriva anche und bella sorpresa, vengono consegnati i dischi d'oro, cosi, ancor più caricati, i "Gotthard" regalano una serie di brani che resteranno impressi a molti fans per la professionalità e la bravura di tutti gli elementi presenti sul palco. Come sempe i "nostri 4 capelloni" hanno dei rinforzi per rendere al meglio anche sul palco e oltre al ritorno delle tastiere di Nello Otupacco c'è anche Mandy Meyer, un grande della 6 corde. Di lui vorrei ricordare le esperienza fatte con i "Krokus", "Cobra", "Asia" (neldisco "Acqua") e i "Katmandu". Tutti grandi nomi che confermano il prestigio e la qualità di questo nuovo acquisto!

Durante l'estate il nostro Leo conferma le sue doti di compositore ed arrangiatore e registra una rivistata versione dell'inno svizzero che verrà utilizzata da un grande fan; il campione del mondo di kicking boxing, Andy Hug. Verso la fine del'anno la famosissima cantante lirica Montserrat Caballé manifesta il desiderio di inserire un loro brano nel suo disco "Friends for life" e il fatto che Steve e compagni siano richiesti a pari di celebrità mondiali del calibro di Freddy Mercury, Bruce Dickinson, Johnny Hollyday, Vangelis e molti altri non è certamente un regalo della fortuna ma una conferma che la band ha raggiunto una maturazione ed una professionalità che li porterà sempre più lontano!!!

1997
Ad inizio anno in uno studio di registazione a Londra avviene l'incontro con questa grandissima signora e si inizia a registrare. Il brano prescelto per questa straordinaria fusione è "One Life, One Soul" che non viene praticamente modificato per l'occasione visto che è praticamente perfetto nella versione originale e si adatta perfettamente anche alle tonalità liriche. C'è comunque una piccola differenza di arrangiamento tra la versione inserita nell'album di Montserrat e quella pubblicata come singolo. Da questa esprerienza nasce anche una grande amicizia con la simpaticissima Caballè che vivendo in un ambiente un po' anzi molto, particolare, apprezza moltissimo la modestia e i modi di fare dei "Gotthard" e di tanto in tanto prende contatto con i suoi cappelloni preferiti!! Esauriti gli impegni ufficiali per la presentazione dell'ormai mitico "G.", la band sente la voglia di provare qualcosa di diverso. forse stimolati dall'esperienza con la grande Montserrat. Si pensa di fare qualche serata acustica in piccoli club.
Oltre agli strabilianti arrangiamenti sui brani da presentare in questo minitour unplugged, i "Gotthard" invitano degli amici a collaborare attivamente sul palco. Oltre al chirarrista Mandy Meyer, già in tour con loro, vengono coinvolti Andy Pupato alle percussioni, H.P. Brüggeman alle tastiere e il virtuasissimo chitarrista Vic Vergeat (anima dei "Toad", grande gruppo degli anni settante) che firma anche 4 brani nuovi unitamente a Leo, Steve e l'occhio o meglio l'orecchio vigile di Chris Von Rohr.
Queste serate ottengono un seccesso incredibile e nasce l'idea di fare un album dal vivo, accustico. Da ricordare le serate a Montreux, le due date al Record Rock Café di Locarno e l'evento dell'anno: quella magica serata del 2 agosto in Piazza Grande con più di 10'000 persone e la TSI a filmare il tutto. Arriva anche Montserrat Caballè ed è un trionfo..... Ma non solo, c'è anche un gruppo di ragazzi di quinta elementare guidati ed "istruiti" dal maestro Theo Bart che fu anche maestro del nostro Leo Leoni.
Il brano in questione è "Love Soul Matter" il cui testo inneggia alla pace e all'amicizia, un'argomento forse un po' inflazionano in questi ultimi anni ma i "Gotthard" riescono anche in questo caso a distinguersi con sonorità azzeccate e un testo molto significativo e molto ben rifinito dai Theo kids.

Al fino settembre esce lo stupendo "Defrosted" e viene presentato sulla vetta della mamma montagna (il San Gottardo), stupenda serata riservata alla stampa e agli amici dei vari fan club europei. Grandissimo concerto, grandissima festa con fuochi d'artificio e un'enorme scritta Gotthard infuocata su una collina della vetta contornata da un sacco di amici arrivati anche da molto lontano. La stessa sera avviene anche la consegna dei dischi d'oro per aver raggiunto le 30'000 copie vendute in un paio di giorni (prenotazioni comprese). Per anticipare quelli che si chiedono come mai sulla copertina del cd appare il Cervino, vorrei spiegare che il Gottardo è il simbolo per i nostri musicisti, ma non ha una forma cosi significativa come il Cervino che è un ottimo modo di rappresentare la mamma montagna, visto che lo si riconosce anche ad occhi chiusi o quasi.
Verso fine ottobre si riparte per un'altro tour "unplugged" in Germania e Svizzera, per un totale di 27 apprezzatissimi concerti. Per finire voglio ricordare anche la partecipazione a "Telethon", ad inizio dicembre, sul treno della speranza che ha fatto tappa in alcuni brani da un apposito vagone e la serata conclusiva sono stati ospiti della festa al "Mercato Coperto" di Mendrisio. Oltre alla bella musica i nostri figli della montagna cercano, nel piccolo, di contribuire ad aiutare i più indifesti; in aiuto degli animali con la mitica Brigitte Bardot e in due occasioni presenti a "Telethon" per aiutare i bambini malati, chiaramente offrendo la loro presenza gratuitamente... Bravi Gotthard!


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Come si usa fare nel mondo della musica vorrei dire grazie: Alla famiglia Gotthard, in particolare a Tomas Fisera, Marco Antognini e Leo Leoni per la fiducia e la collaborazione, a Giuly e Paolo Zanda per il preziosissimo aiuto, all'amico cristian del "Bar Centrale", a John Barth per l'aiuto promozionale unitamente a Fabio e Pierre che inoltre contribuiscono a tenere in forma la Gotthard family con le loro perfomance culinarie. E naturalmente a tutti voi fans che siete gli ultimi di questa lista ma sicuramente i primi in ordine di importanza! Siete voi il vento che spinge il veliero Gotthard e allora continuate a soffiare sempre più lontano! Vorrei mandare un saluto anche a Evelin Leoni che non ho nominato nella mia storia ma che da sempre è vicinissima alla band.
L'ultimo pensiero lo voglio dedicare ad un grandissimo amico, mio e della Gotthard-family; un'amico partito in sella alla sua Suzuki per un viaggio senza ritorno. Ciao Moreno! Brenno Brugnoli

 
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